La classe operaia non va in paradiso, ma può mandarti alla Casa Bianca e farti rieleggere presidente degli Stati Uniti d’America come spera Barack Obama.
“Queste elezioni non saranno “sexy” come le altre” dice Obama, e non difficile credergli. Con la disoccupazione al 9 per cento e poche prospettive per milioni di americani senza lavoro, Obama ha utilizzato la scorsa estate per trovare la chiave per parlare agli elettori più arrabbiati ed gli stati chiave con la bandiera rossa, cioè quelli a lui sfavorevoli.
Questa prospettiva ha cominciato a cambiare, grazie anche al diverso tono di Obama nel confrontarsi con l’opposizione, ma anche per una serie di dibattiti che hanno messo in mostra il campo repubblicano per il 2012, non sempre con una buona immagine del partito. Il sondaggista John Zogby, che non è schierato con nessuna delle parti, bolla questi dibattiti “inquietanti, per mancanza di buoni argomenti.” Zogby indica in particolare l’atteggiamento sui problemi culturali e sociali non adatti a far breccia bene tra i giovani, tra gli ispanici, gli afro-americani, la classe intermedia tra gli imprenditori e gli intellettuali.
“L’asso nella manica di Obama sono i Repubblicani stessi, che se continuano a parlare di immigrazione clandestina e di matrimonio gay, entusiameranno la base democratica in un modo che neanche lo stesso Obama può fare “, dice Zogby. “Se il presidente può eccitare questi gruppi per conto proprio o con altri assist dai repubblicani, è difficile per me immaginare che Obama possa perdere le elezioni “.
Guardando stati come North Carolina e Virginia, dove Obama ha vinto nel 2008 e che erano stati in precedenza di inclinazione repubblicana, ancora Zogby riporta che sono tornati ad essere in equilibrio. “Non sono il territorio ostile che erano prima”, dice. A questo bisogna aggiungere che a novembre un referendum nell’Ohio ha abrogato il divieto del governatore repubblicano John Kasich sulla contrattazione collettiva da parte dei dipendenti pubblici, e così si ha un movimento sindacale rinvigorito in uno stato dove nessun repubblicano è stato eletto alla Casa Bianca senza averlo dalla sua parte.
L’esperto di sondaggi democratico Geoff Garin dice che il risultato in Ohio ” è molto promettente”, ma aggiunge che sarebbe ” un’esagerazione dire che è determinante. Obama ha una vera e propria sfida con gli elettori della classe operaia. “Questi sono gli elettori, una volta conosciuti come i democratici reaganiani, i bianchi della classe operaia, senza una laurea che hanno appoggiato Hillary Clinton alle primarie nel 2008. Un anno fa erano nella colonna GOP (i repubblicani), hanno contribuito alla crescita repubblicana della Camera, e ora sono in palio. “Così come sono frustrati gli elettori di Obama, il livello di frustrazione con i repubblicani e la maggioranza repubblicana alla Camera è molto, molto più alto”, dice Garin.
Gli elettori indecisi del 2012 sono più inclini a proteggere i programmi che parlano di diritti e pensano che i ricchi dovrebbero pagare più tasse. “Non c’è nessun candidato repubblicano che parla di queste persone”, afferma Garin, aggiungendo che Mitt Romney è “probabilmente il repubblicano meno credibile per le elezioni perché è contro la classe media”.
Dopo che la misura antisindacale è stata sonoramente abrogata in Ohio, Henry Olsen, vice presidente dell’American Enterprise Institute, ha lanciato l’allarme per i Repubblicani, sottolineando che il successo del GOP nelle elezioni di medio termine ha beneficiato di un margine 63-33 per cento della vittoria tra i bianchi, gli elettori della classe lavoratrice. In articolo intitolato “Perdere la classe operaia”, Olsen ha detto che questi elettori devono essere corteggiati, e “I repubblicani devono chiedersi: E ‘Romney l’uomo giusto per fare il corteggiamento?”
In una conversazione telefonica, Olsen ha sottolineato che Obama ha “enormi difficoltà” con questi elettori, perché a differenza di Ronald Reagan e Bill Clinton, “uno dei problemi del presidente è che lui ha un modo distaccato e analitico di parlare. Il suo modo professorale di parlare e quello troppo abbottonato di Romney non fanno breccia su questi elettori indipendenti.
L’elezione potrebbe risolversi quindi a favore dell’uomo che sarà maggiormente in grado di connettersi con questi americani scontenti.
Per esempio quella classe di gente che ha perso il lavoro in questo momento a causa del blocco del campionato NBA di basket. Il presidente sta organizzando per il prossimo 12 dicembre una grande partita a Washington, l’”Obama Classic Basketball Game” al quale hanno già aderito stelle del calibro di Kevin Durant, Carmelo Anthony, Ray Allen, Chris Paul, Amare Stoudemire, Blake Griffin e Chris Bosh più altre che si aggiungeranno. I biglietti andranno da 100 a 5000 dollari e serviranno a finanziare una parte della campagna elettorale del presidente e non in beneficenza come si pensava o magari proprio ai dipendenti e collaboratori delle arene americane che in questi mese sono a casa per lo sciopero dei giocatori, ed ai quali il presidente ha espresso più volte la sua solidarietà bacchettando di contro la ricchezza e l’essere viziati dei giocatori. La scelta politicamente è corretta, si chiama fundraising ed avrà un grande successo, però dicono i suoi critici, forse Obama poteva farne una diversa proprio nella chiave del dialogo verso quei lavoratori che deve conquistarsi.
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